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“Le radici profonde non gelano” (J. R. R. Tolkien)

Nell’ambito delle celebrazioni del 25° anniversario di fondazione, lo scorso 28 ottobre 2023, i monaci benedettini in San Benedetto in Monte hanno inaugurato a Norcia la nuova foresteria. La loro storia, fondata sulla Regola monastica di San Benedetto, comincia a Roma (1998) e continua a Norcia (dal 2000). Le celebrazioni del Giubileo si concluderanno il prossimo 12 giugno 2024.  

A partire dal 3 settembre 2023, i monaci hanno dato il via alle celebrazioni del loro primo giubileo d’argento. Sono trascorsi infatti 25 anni da quel lontano 3 settembre 1998 quando, “in un modesto appartamento del colle Aventino a Roma, dom Cassiano Folsom, O.S.B., con alcuni giovani coraggiosi, iniziò una vita comunitaria come quella descritta dalla Regola di San Benedetto. Con molto zelo e poco sostegno materiale, fu lì che nacque il nostro monastero. L’anno seguente, per l’esattezza il 12 giugno 1999, la Chiesa diede la benedizione canonica ai suoi sforzi, erigendo il monastero all’interno della Confederazione Benedettina sotto la giurisdizione dell’Abate Primate”, scrivono i monaci sul loro sito internet.

Norcia, Monastero di San Benedetto in Monte: la Chiesa di S. Maria della Misericordia (sec. XVI). Ph@Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas

In occasione del loro 10° anniversario di matrimonio (10 novembre 2013), Fernando e Simona Cecilia Crociani Baglioni hanno scelto di trascorrere alcuni giorni (7-11 novembre 2023) presso il monastero di San Benedetto in Monte, ospiti dei monaci presso la nuova foresteria appena inaugurata, linda e pinta. Col suo profumo di legno d’abete che ne riveste pavimenti, infissi e soffitti, conferendo al contesto un carattere di assoluta sobrietà monastica. Durante il loro soggiorno, gli sposi hanno potuto condividere i momenti di preghiera e la santa Messa in latino e nel rito Romano Antico, insieme alla comunità monastica benedettina, come i loro sobri pasti, rigorosamente bio. Per lo sposo, il Conte Fernando Crociani Baglioni, il ritorno a Norcia è il ritorno a casa per eccellenza, in quanto terra dei suoi antenati Crociani e Baglioni. Immancabili le visite a Serravalle di Norcia, all’eremo di San Claudio, dove gli avi della nobile famiglia umbra erano soliti celebrare battesimi e matrimoni. Questi si svolgevano con la sposa procedente all’eremo sul cavallo bianco e lo sposo sul cavallo nero. Così come nella chiesa di San Pietro principe degli Apostoli eretta nel XV sec. in solo Vaticano, che conserva gli attributi parrocchiali, avevano luogo le inumazioni nella cripta della chiesa stessa quattrocentesca, fino alla fine del XIX secolo, dopo l’Unità d’Italia.

Gli sposi, Fernando e Simona Cecilia Crociani Baglioni, il giorno delle loro nozze a Roma, 10.11.13.

La squisita accoglienza di dom Bartolomeo, dom Filippo al nostro arrivo alla foresteria, così come la cordialità di tutti i monaci provenienti da ogni parte del mondo: Stati Uniti, Brasile, Polonia, Germania, Italia…, ha permesso agli sposi di gioire nel loro X anniversario in un ambiente totalmente immerso nella natura lussureggiante, nonostante i disagi causati dal terremoto del 2016; beneficiare del riposo, ammirando i lavori di restauro del vecchio monastero diroccato in Monte e acquistato dalla comunità nel 2007, adiacente l’antica Chiesa di Santa Maria della Misericordia (sec. XVI) – ” l’unica rimasta in piedi a Norcia dopo il terribile terremoto che ha colpito la città nel 2016″.

Norcia, Monastero di San Benedetto in Monte: foresteria. Ph@Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas

La nuova foresteria è stata inaugurata nello scorso ottobre alla presenza dell’Arciduca Eduard d’Asburgo Ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede. A significare la generosità della nazione magiara in favore del monastero ristrutturato.

Norcia, Monastero di San Benedetto in Monte: Sancta Maria Misericordiae. Ph@Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas

Le date di fondazione della comunità monastica – scrive il Priore Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B. – evocano una “ragione spirituale: richiamano alla necessità che in ogni tempo di crisi, sia essa sociale o ecclesiale, qualcuno prenda l’iniziativa per offrire delle risposte concrete. Al suo tempo, san Benedetto formulò delle risposte, le stesse che dom Cassiano ha inteso seguire. La prima data rappresenta la decisione di seguire Dio ad ogni costo – perfino ritirandosi in una grotta – quando tutto il mondo circostante è diventato ormai un luogo inadatto per cercarLo: è ciò che fece san Benedetto fuggendo da Roma e iniziando la sua vita monastica. La seconda data rappresenta il riconoscimento, l’approvazione da parte della Chiesa della decisione originale. Nel caso di san Benedetto, passarono alcuni decenni prima che san Gregorio Magno testimoniasse a tutta la Chiesa l’impresa del nostro glorioso patrono, scrivendo la sua Vita di San Benedetto.

Questo modello di risposta alla crisi può essere utile oggi tanto a noi monaci quanto a voi che vivete nel mondo. Viviamo in una società in cui molte decisioni vengono prese solo dopo aver consultato l’opinione pubblica. Spesso sembra che le approvazioni burocratiche siano un prerequisito necessario per poter considerare buone e autentiche nuove ispirazioni e idee. San Benedetto mostra a ciascuno di noi che è possibile rispondere ad una crisi vivendo con coraggio la vita che siamo chiamati a vivere, anche se ci viene a mancare il sostegno dato ad altri in tempi più ordinari. Dio promette di ricompensare la fedeltà, ma non spetta a noi conoscerne il momento.

Ispirandoci al romanzo Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien, abbiamo chiamato la nostra prima campagna post-terremoto Radici profonde (“Le radici profonde non gelano”). Vorrei concludere con un’altra frase del grande scrittore cattolico, che descrive efficacemente il lavoro fatto dai monaci nel corso dei secoli: “Eppure tale è il corso degli eventi che muovono le ruote del mondo, che sono spesso le piccole mani ad agire per necessità, mentre gli occhi dei grandi sono rivolti altrove.

In Cristo,
Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B.
Priore

La commemorazione del venticinquesimo anniversario della fondazione del monastero si concluderà il prossimo 12 giugno 2024. 

Il 3 settembre, il monastero ha iniziato le celebrazioni del suo primo giubileo… Fonte: https://it.nursia.org/blog/i-nostri-primi-25-anni

Di fronte alla profonda spiritualità vissuta e condivisa, abbiamo pregato per le vocazioni, per la pace e per le anime di tutti i nostri cari defunti, i quali ci hanno preceduto nella Fede. La presenza di un monaco Direttore delle Vocazioni, invita gli uomini di età compresa tra i 18 e i 30 anni, seriamente intenzionati ad approfondire la possibilità di una vocazione monastica, a riscoprire la spiritualità autentica benedettina, secondo il motto “Ora et Labora”, in un monastero del XVI secolo, in terra di San Benedetto, a Norcia.

“I monaci cantano l’Ufficio Divino in latino e celebrano ogni giorno la Santa Messa nella forma tradizionale del Rito Romano. I monaci pregano per la Chiesa e il mondo e, in modo particolare, per quanti chiedono la loro intercessione.
 
Fin dalla fondazione della loro comunità, i monaci hanno voluto condividere i loro canti in vari modi. Nel 2015 hanno pubblicato un album che ha riscosso grande successo internazionale. “Benedicta”, il CD di canti mariani dei monaci di Norcia, può essere acquistato qui.

Inaugurazione della foresteria. Fonte: https://it.nursia.org/

Con l’aiuto di generosi benefattori, la chiesa di Santa Maria della Misericordia è stata riaperta alla fine del 2020 e la ricostruzione del monastero del XVI secolo è ormai ben avviata.

Chi desiderasse partecipare a questa ricostruzione può prendere in considerazione la possibilità di fare una donazione di qualsiasi importo, in una delle modalità indicate. Se si desidera sostenere la costruzione di un locale o di una parte specifica del monastero, è possibile prendere accordi scrivendo a info@nursia.org.

Per effettuare un bonifico:​

C/C intestato a: FONDAZIONE NURSIA

UNICREDIT SPA
AGENZIA DI NORCIA – IT
CORSO SERTORIO, 36
06046 NORCIA (PG)
IBAN: IT50L0200838581000106301964
BIC/SWIFT: UNCRITM1J95

Seguendo l’insegnamento contenuto nella Regola di San Benedetto, con il lavoro delle proprie mani i monaci costruiscono un ponte tra il mondo secolare e quello spirituale. La Birra Nursia, prodotta dai monaci benedettini di Norcia a partire dal 2012, rappresenta lo stile di vita monastico benedettino.

Birra Nursia è ormai un’impresa sostenibile, che esporta birra in Europa e negli Stati Uniti. Con i ricavi ottenuti dalla vendita della birra, i monaci cercano di essere autosufficienti nella costruzione della loro nuova casa e di aiutare le persone della zona più bisognose in seguito al grande terremoto del 2016.

I monaci birrai di Norcia. Fonte: https://it.nursia.org/